versus / toward
Polimaterico / Dimensione totale 155x92cm - Mixed media / Total dimension 155x92cm / 2010
Il rettangolo rosso posto tra due pannelli verticali è un centro di attrazione. Ai lati, due insiemi di persone, maschere, ruoli si proiettano l’uno sull’altro in un reciproco moltiplicarsi di sguardi.
I chiaroscuri si staccano su superfici nette e uniformi. Come simboli fuori dal tempo e dalle situazioni, le figure sono suggerite, le storie non sono narrate: è un incontro di umanità. E’ una costruzione di senso delicata, sfaccettata, mediata; così come le aspettative che dall’incontro si generano. Aspettative ben riposte o distorte, eccessive o realizzate, disilluse, soddisfatte o ridimensionate.
Un ritmo visivo di tagli verticali crea uno spazio in cui i volti si propagano, si trasformano, si nascondono. E’ un ritmo di neri e rossi, di opachi e lucidi, di pittura e stampa, in un continuo percorso di ridefinizione di ciò che dall’altro ci si aspetta e che, a sua volta, è capace di modificare l’altro.
Intercambiabili, i due pannelli possono divergere oppure convergere sul rettangolo rosso, spostando l'equilibrio e avvicinando o allontanando la possibilità di trovare nell’aspettativa un punto comune.
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The red rectangle between the two vertical panels is a center of attraction. At the sides, two groups of people, masks, roles project themselves one on the other, in a reciprocal multiplication of glances.
The chiaroscuros come out of sharp and uniform surfaces. Like symbols beyond time and situations, the figures are just suggested, the stories are not narrated: it is an encounter of humanity. The construction of sense is delicate, multifaceted, mediated; as well as the expectations generated by the encounter. Expectations that are reasonable or distorted, excessive or realized, disappointed, fulfilled or reconsidered.
A visual rhythm of vertical cuts creates a space in which the faces propagate, transform, hide. It is a rhythm of blacks and reds, of opaque and glossy, of painting and print, in a continuous redefinition of what one expects of the other - and that can, in turn, modify the other.
The two panels are interchangeable and can converge or diverge from the red rectangle, thus moving the balance and bringing near or putting away the possibility to find a common point among expectations.
quell'enorme divario tra chi sta sopra e chi sta sotto
80 x 100 cm - acrilico su tela - 2008
Esistono ancora due mondi? E’ ancora possibile localizzare le civiltà identificandole per qualità o quantità di denaro, cultura, democrazia, guerre? Per il pittore Pietro Puccio e per la sua opera in oggetto certissimamente sì. Una pittura civile, che analizza e scompone e ricompone le relazioni di potere, d’interesse, d’affetto, di fisicità, che addenta il continuo intricarsi delle cose del mondo per ridarcele raccontate sulla tela, chiare, imperdonabili, esplicite.
Avere e non avere. Pare questo in evidenza nel quadro di Puccio. Raccontato nella sua maniera del taglio, della carne e della geometria, come un cortometraggio in cui tutte le scene sono raccontate all’unisono dando a chi guarda la possibilità di decidere quando è il prima e quando il dopo. Linee di conseguenza appaiono e circondano e collegano gli elementi vivi della pittura, a indicare certamente che il tutto è legato in un mutare contestuale, un divenire preciso e implacabile. L’argomento della pittura è il rapporto tra un nord e sud del dipinto, tra un avere abusato e pingue, preciso, colto, univoco ed un non avere sottostante, caotico, indifeso, scollegato dal suo sopra ma di esso diretta responsabilità. Una pittura civile, un racconto dell’oggi lontano dalle argomentazioni solitarie di un viso, di una barca, o dell’esperienza privata.
L’occhio può dunque scegliere di visitare il grasso mondo di chi sta sopra e il diverso sottostante sotto, qui presentati in un’istantanea analogica tela.
(Moreno Pirovano . poeta)
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Due mondi abitati da individui alla base somiglianti. Mentre uno di essi si presenta estremamente libero di generare movimento e superare valichi di barriere ben visibili ma labili, l'altro sta schiacciato dalla preponderanza del primo ed immerso nella parvenza di un fosco orizzonte che potrebbe essere sereno ma nella fattispecie non lo è. Gli individui di questo universo stanno compatti e legati nel loro orbitare, tenuti insieme da fini legami dalla parvenza invisibili che però li costringono, anche senza immobilizzarli pienamente, dando l'illusione di un moto a cui potrebbero accedere ma che in realtà è precluso.(Matteo Mariano · musicista)
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